Corpo Militare Volontario CRI

Il Corpo Militare ausiliario delle Forze Armate, è composto da un contingente di personale in congedo, arruolato su base volontaria e altamente specializzato: medici, psicologi, chimici-farmacisti, commissari, contabili, infermieri e soccorritori. 

 

Nei propri ruoli in congedo, il Corpo conta circa 17mila iscritti, richiamati periodicamente a fini addestrativi. Il Corpo Militare in situazioni di emergenza nazionale ed internazionale gestisce ospedali da campo, presidi medici avanzati, nuclei sanitari e logistici mobili e nuclei di decontaminazione NBCR. 

 

Attualmente è organizzato territorialmente in un Ispettorato Nazionale, in Centri di Mobilitazione, in Nuclei Addestramento e Attività Promozionale a livello locale, in basi operative e centri polifunzionali.


Storia

La storia della Croce Rossa affonda le proprie radici nella storia d’Italia e d’Europa. In quelle pagine, lo spirito di sacrificio e il senso profondo della solidarietà umana, si intrecciano. Il Corpo Militare Volontario della Croce Rossa Italiana trae origine dalla disposizione emanata dal Ministro della Guerra il 1° giugno 1866, con la quale il personale delle “Squadriglie di Soccorso”, prime formazioni del Comitato Milanese per il soccorso ai feriti e malati in guerra, poi trasformatosi in Associazione Italiana della Croce Rossa, veniva assoggettato alla disciplina militare con l’adozione dell’uniforme e l’equiparazione gerarchica ai gradi dell’Esercito. 

 

Nella Terza guerra di Indipendenza, il 2 luglio 1866, le “Squadriglie di Soccorso” del Corpo Militare della CRI furono impiegate nella battaglia di Custoza, alle dipendenze rispettivamente del 1° e del 5 ° Corpo d’Armata, nella battaglia di Lissa, per il soccorso ai marinai feriti. A Mentana nel 1867 e a Porta Pia nel 1870. Nel 1895 unità sanitarie militari CRI presero parte alla guerra d’Eritrea, partecipando a tutte le relative campagne, compresa la tragica battaglia di Adua, il 1 marzo 1896, dove vennero distrutte le ambulanze nn.2 e 3.

 

La prima guerra mondiale è stata chiamata ‘Grande Guerra’ non solo per la vastità del territorio e del numero di Stati coinvolti, ma anche per le modalità di combattimento usate. Per la prima volta vennero impiegati mezzi aerei, carri armati, sottomarini e armi chimiche. Doveva essere una guerra rapida, ma è divenuta una guerra lenta e massacrante. L’impiego del Corpo militare della CRI durante tutto il conflitto è imponente, soprattutto in prima linea. Sono stati impiegati 12mila uomini e mobilitate oltre 200 unità campali, tra ospedali da campo ed altre formazioni sanitarie.

 

Nel baratro della seconda guerra mondiale, che registrò milioni di morti e feriti, imponente è stato l’impegno del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana: 22 ospedali territoriali, 11 ospedali attendati da campo da 100 letti e 35 ospedali attendati da campo, con un impiego di un numero complessivo di oltre 8mila uomini mobilitati ed altrettante Infermiere Volontarie, operanti su navi ospedale, treni ospedali sul fronte orientale, ospedali da campo in Africa, Albania, Grecia, Dalmazia, Croazia, Montenegro, Russia e navi da rimpatrio dei connazionali dall'Africa Orientale.

 

Nel dopoguerra il Corpo Militare CRI ha fornito numerosi concorsi in situazioni di conflitto all’estero. L’ospedale da campo n. 68 fu il primo reparto italiano ad essere impiegato all'estero inquadrato nell’ONU. Dall'ottobre del 1951 al gennaio del 1955 ha prestato in Corea un’opera molto apprezzata, riscuotendo la riconoscenza dei coreani e di tutte la autorità militari alleate e locali. Al suo Comandante, il Generale medico prof. Fabio Pennacchi, all'epoca Maggiore, fu riservato l’onore di essere chiamato a rappresentare l’Italia alla firma dell’armistizio di Panmunjon, che pose fine a quel conflitto.

 

Su richiesta delle Nazioni Unite nel settembre del 1960 è stato autorizzato l’intervento dell’ospedale da campo n. 10 per fornire assistenza sanitaria al contingente ONU inviato in Congo a seguito della rivolta del Katanga. La struttura sanitaria fornì un prezioso contributo senza distinzione di sorta, nonostante la pericolosa posizione vicina ai luoghi di combattimento. A seguito di uno dei vari sanguinosi scontri governativi e i ribelli africani, ha perso a vita il caporale CRI Raffaele Soru, al quale è stata concessa la Medaglia d’Oro ‘alla memoria’ al Valor Militare.


Operazioni e Addestramento

1. Italia

Assistenza sanitaria per i Disinneschi di Ordigni Bellici Dal mese di febbraio 2015 il Corpo Militare, con il contributo delle Infermiere Volontarie, assicura gli assetti sanitari per tutte le attività di disinnesco degli ordigni bellici effettuate dai vari reggimenti genio dell’Esercito su tutto il territorio nazionale.

2. Mediterraneo

Controllo flussi migratori Su richiesta dello Stato Maggiore della Marina Militare, il Corpo Militare CRI fornisce medici e infermieri a completamento degli assetti sanitari delle varie Unità Navali impegnate nelle attività di controllo dei flussi migratori illegali e tecnici nbcr per la gestione di unità di biocontenimento, contribuendo al funzionamento del dispositivo di prevenzione e sicurezza posto in essere in collaborazione con il Ministero della Salute.

Missione EUNAVFOR MED Dal mese di agosto 2015 il Corpo Militare CRI fornisce, su richiesta della Marina Militare, un team sanitario composto da 1 medico anestesista, 2 medici chirurghi e 1 infermiere di sala operatoria per il Role 2 della Nave Cavour.  Su richiesta del Comando Operativo di vertice Interfoze del Ministero della Difesa fornisce inoltre su Nave Cavour uno specialista in Diritto Umanitario a supporto del Comando della Flotta navale impegnata per l’operazione.

Operazione MEDSUD Dal mese di giugno 2015 il Corpo Militare CRI fornisce, su richiesta dell’Ispettorato di Sanità della Marina Militare, una squadra composto da operatori dell’unità di gestione dei corpi senza vita, abilitati al biocontenimento e alla decontaminazione, per le delicate e complesse operazioni di recupero dei corpi all’esterno del relitto del peschereccio inabissatosi il 18 aprile 2015 ad una profondità di circa 400 metri, con oltre 700 persone a bordo,  al largo delle coste libiche.

3. Emirati Arabi Uniti

Task Force Air Un assetto sanitario composto da 1 medico anestesista e 2 infermieri di area critica concorre al completamento dell’Aeromedical Staging Unit della Task Force Air, assicurando le evacuazioni sanitarie tattiche e strategiche dal teatro operativo afghano.

4. Afghanistan

Resolute Support Mission Nell’ambito della missione Resolut Support (subentrata alla missione ISAF), il Corpo Militare CRI fornisce medici ed infermieri per per il completamento degli assetti sanitari del contingente militare italiano di stanza ad Herat, contribuendo al funzionamento del dispositivo “AeroMedical Evacuation Team” e del Role 1. Dal mese di ottobre del 2011, un ulteriore medico concorre per il controllo delle acque.

Approfondimenti:

Operazioni in corso: Resolut Support Mission

 

Il 31 dicembre 2014 la missione ISAF è terminata, e l’1 gennaio successivo è stata avviata la nuova missione a guida NATO “Resolute Support” (RS), incentrata sull’addestramento, consulenza ed assistenza in favore delle Forze Armate (Afghan National Security Forces – ANSF) e le Istituzioni afgane; la nuova missione, operando ai più alti livelli della catena gerarchica, è finalizzata a migliorarne la funzionalità e la loro capacità di autosostenersi. Il passaggio a RS, che si differenzia da ISAF in primo luogo per essere di tipo “no combat”, e sensibilmente più contenuta nei numeri, era stato deciso al summit di Chicago del 2012, che sanciva il 2014 come anno del completamento della fase di transition, ovvero il pieno passaggio della responsabilità della sicurezza dalle forze ISAF alle ANSF. RS ha come centro nevralgico la capitale Kabul, e 4 “derivazioni”: Mazar-e Sharif a nord, Herat ad ovest, Kandahar a sud and Laghman ad est. Il Comandante di RS è il Generale John F. Campbell (USA), già Comandante della missione ISAF. Il passaggio da ISAF ad RS non è solo un cambio di denominazione. È un punto di arrivo dopo 13 anni di sforzi, culminati nella creazione di uno stato di diritto, istituzioni credibili e trasparenti, e soprattutto delle Forze di Sicurezza autonome e ben equipaggiate, in grado di assumersi autonomamente il compito di garantire la sicurezza del Paese. RS, benché disponga di forze ben più ridotte rispetto ad ISAF, dimostra come la comunità internazionale sia ancora al fianco del popolo afgano, e prosegua nel suo impegno fornendo addestramento, consulenza ed assistenza alle attività delle istituzioni afgane. fonte: sito istituzionale del Ministero della Difesa (23 ottobre 2015)


Ten. Colonnello Claudio Angeli

Responsabile Nucleo Arruolamenti e Attività Promozionali (N.A.A.Pro) Ravenna

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Nomina Responsabile NAAPRO CRI Ravenna
prot_2021_29541_CN_U_02_07_2021_NOMINA N
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